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Piano illuminazione pubblica

1. RUOLO LEGISLATIVO DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA COMUNALE
Sempre maggiore è l'attenzione espressa in ambito regionale e nazionale relativamente alla razionalizzazione ed alla pianificazione degli interventi sugli impianto di illuminazione pubblica in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta dell' inquinamento luminoso.
Con deliberazione della Giunta Regionale n°48/31 del 29.11.2007 sono state approvate le “Linee guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso e relativo risparmio energetico” pubblicate sul Buras n.13 del 11/04/2008 successivamente modificate con Deliberazione n.60/23 del 05/11/2008.
Tali linee guida redatte ai sensi dell’art.19 c.1 della L.R.29/05/2007 n.2 prevedono all’articolo 5 l’obbligo da parte dei Comuni della “predisposizione entro due anni dalla data di pubblicazione delle linee guida, di Piani di Illuminazione Pubblica che disciplinano le nuove installazioni in accordo con le disposizioni contenute all’interno delle stesse linee”. La normativa impone quindi ai Comuni di dotarsi di piani d'illuminazione per disciplinare le nuove installazioni e di adeguare gli impianti esistenti ai requisiti prescritti dalla legge stessa.
Il Piano di Illuminazione Pubblica Comunale viene definito come "atto di governo adottato dalle Amministrazioni Comunali ad integrazione del piano regolatore comunale che, nell'ambito della pianificazione del territorio, consente la progettazione ecosostenibile del sistema di illuminazione, finalizzata cioè, alla riduzione dell'inquinamento luminoso, al risparmio del consumo energetico, al miglioramento della sicurezza del traffico e delle persone, e alla tutela e sostenibilità ambientale".
Da queste considerazioni è nata l'esigenza di elaborare il "Piano di Illuminazione Pubblica Comunale" al fine di poter dare uno sviluppo organico agli interventi di illuminazione sul territorio comunale. Per sviluppo organico deve intendersi la impostazione di un unico Piano redatto con criteri omogenei.
Il Piano ha lo scopo di ottimizzare ed omogeneizzare sia gli interventi immediati sia quelli futuri ed ha caratteristica di indirizzo per i soggetti preposti alla programmazione ed alla disciplina degli interventi stessi.
Il Piano di Illuminazione Pubblica Comunale assume la medesima valenza di altri strumenti di pianificazione, affiancandosi ad essi ed acquisendo lo stesso iter di approvazione; pertanto attraverso questo nuovo strumento di programmazione vengono stabiliti i criteri e le modalità di pianificazione del territorio comunale grazie ai quali gli "interventi di trasformazione del territorio assicurino rispetto dei requisiti di qualità urbana, ambientale, edilizia e di accessibilità al fine di prevenire e risolvere i fenomeni di degrado".

2. OBIETTIVI
Il Piano di Illuminazione Pubblica Comunale ha pertanto una duplice valenza:
• sul piano tecnico: tutti gli interventi che verranno eseguiti in conformità a tale strumento, anche se frazionati nel tempo e modesti sul piano economico, dovranno seguire una logica e risultare armonizzati con le scelte urbanistiche; il piano infatti deve essere inteso come uno strumento tecnico che prevede e disciplina le modalità di intervento nell'esecuzione dei futuri progetti e lavori di illuminazione pubblica al fine di regolamentare l'inserimento nelle aree comunali. Il Piano disciplinerà anche tutti gli interventi privati per attività commerciali, sportive, ornamentali che hanno in qualsiasi modo incidenza nell'area pubblica;
• sul piano economico: la previsione globale del sistema consentirà di valutare i costi di intervento e di gestione con anticipo e di programmare le risorse evitando così sprechi negli interventi frazionati.
Si precisa che obiettivi che si intendo perseguire sono:
• sicurezza per il traffico stradale veicolare al fine di evitare incidenti;
• sicurezza fisica e psicologica delle persone, riducendo il numero di attici criminosi e soprattutto la paura che essi possano accadere frequentemente;
• integrazione formale diurna e notturna degli impianti del territorio comunale;
• qualità della vita sociale con l'incentivazione delle attività serali;
• migliore fruibilità degli spazi urbani secondo i criteri di destinazione urbanistica;
• illuminazione adeguata delle emergenze architettoniche ed ambientali aumentando l'interesse verso le stesse con scelta opportuna del colore, della direzione e dell'intensità della luce, in rapporto alle costruzioni circostanti;
• ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione in relazione alla tipologia di impianto;
• risparmio energetico, miglioramento dell'efficienza globale dell'impianto mediante l'uso di sorgenti luminose, apparecchi di illuminazione e dispositivi di controllore di flusso luminoso finalizzati ala migliore rendimento, in relazione alle scelte adottare;
• contenimento dell'inquinamento luminoso atmosferico e stradale e dell'invasività della luce.

3. STRUTTURA E DOCUMENTAZIONE DEL PIANO
La redazione e stesura del Piano di Illuminazione Pubblica Comunale è stata effettuata sulla base dell'allegato A delle "Linee guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso e relativo risparmio energetico" prevedendo 4 fasi distinte:
• FASE 1 – suddivisione territorio
• FASE 2 – Rilievo impianti esistenti
• FASE 3 – Classificazione della viabilità
• FASE 4 – Pianificazione.

Nella prima fase sulla base di piani urbanistici esistenti o in fase di approvazione si è analizzato il territorio comunale, provvedendo ad individuare le aree territoriali con caratteristiche urbane simili. È stata pertanto effettuata un'analisi del contesto urbano, storico e morfologico, per definire nuovi criteri tecnici e qualitativi per gli impianti di illuminazione pubblica.
Il territori comunale è stata pertanto suddiviso in:
• centro urbano storicizzato
• area residenziale
• area cimiteriale
• area PIP.

La seconda fase comportato il rilievo dello stato attuale dell'impianto di illuminazione pubblica al fine di poter prendere esatta cognizione nella sua interezza delle mancanze e delle peculiarità.
Lo stato di fatto dell'impianto di illuminazione delle aree pubbliche è spesso una situazione ereditata, che si presenta disorganica ed eterogenea, realizzata il più delle volte con interventi isolati e limitati, in relazione alle necessità contingenti ed alle disponibilità economiche.
L'analisi è stata riportata analiticamente nel piano attraverso la compilazione delle schede "A1 - rilievo punto luce" e "A5 - rilievo quadro elettrico", non proiettate per sintesi espositiva.
Il Comune è proprietario della maggior parte degli impianto di pubblica illuminazione. Risultano presenti anche impianto Enel Sole e demaniali, per cui una specifica tavola del piano cataloga i punti luce per proprietà:
• impianto di illuminazione - ENEL SOLE (principalmente ubicato nel centro storico di Tortoli e lungo la via Monsignor Virgilio lato destro e viale Arbatax fino all'intersezione via San Gemiliano) - totale 210 punti luce;
• impianto di illuminazione - DEMANIO MARITTIMO (ambito portuale) - totale circa 15 torri faro;
• impianto di illuminazione - COMUNE DI TORTOLÌ - totale 2387 punti luce.
L'impianto di illuminazione pubblica di proprietà del Comune di Tortolì è costituito da 2387 punti luce suddivisi sulla base della tipologia di sorgente in
lampade a sodio - 81,69%
lampade a mercurio - 9,80%
lampade a incandescenza - 8,00%
lampade a ioduri metallici - 0,50%

Lo studio dell'impianto (ancora nella fase 2 del piano) ha comportato la catalogazione di dettaglio dei punti luce suddivisi in 24 macrotipologie.
Volendo estrapolare dai dati di dettaglio un'analisi sinottica d'insieme, si possono fornire differenti chiavi di lettura dell'esistente:
1. Per quanto riguarda le tipologie di applicazione il rilievo ha permesso di mettere in evidenza che:
per l'84,00% circa si tratta di applicazioni stradali presenti su gran parte del territorio comunale;
per il 1% circa vengono utilizzate per l'illuminazione di piste ciclabili presenti nel territorio comunale;
il restante 15% circa rientra nell'applicazione dell'arredo urbano, piazze e aree a verde.

2. per quanto concerne le tipologie dei corpi illuminanti si ha:
circa il 82,07 % stradali, di cui il 46% del tipo lunoide (tipologia prevalente cui ci si è omogeneizzati con gli ultimi interventi);
il 16,76 % del tipo globi o similari;
il 0,67% e 0,50% lanterne ed altre tipologie che si trovano sporadicamente nel territorio comunale.

3. per quanto concerne la tipologia di supporti utilizzati si ha:
per circa il 54% sostegno dritto che ricade nelle zone di recente realizzazione o nei punti luce oggetto di recente manutenzione su cui è stato sostituito oltre all'armatura anche il sostegno in quanto esistevano condizioni di pericolo statico;
per il 45 % sostegno curvo;
per l'1% a sospensione.

L'analisi successiva (sempre nell'ambito della fase 2 del piano) ha previsto l'analisi dell'impianto di illuminazione pubblica al fine di individuare la conformità dell'impianto alle linee guida della RAS.
L'analisi della conformità dell'impianto di illuminazione è stata effettuata su tre differenti linee di intervento:
• conformità illuminotecnica: in tale ambito si sono individuati i punti luce conformi o no dal punto di vista illuminotecnico (vetro pian o curvo, sorgente luminosa, distanza punti luce);
• conformità elettrica: in tale ambito si sono analizzati i quadri elettrici al fine di individuare la conformità degli stessi alle norme di settore e la relativa adeguatezza funzionale in particolare relativa alla la presenza dei regolatori di flusso;
• adeguamento statico: in tale ambito si sono individuati i punti luce pericolosi da un punto di vista statico.

Per quanto concerne la CONFORMITÀ ILLUMINOTECNICA risulta non conforme circa il 28% dei punti luce. Più in dettaglio, di questi il 19,00% presenta la non conformità sia per quanto concerne la tipologia del tipo di sorgente (per lo più al mercurio) sia per quanto concerne il corpo illuminante (non cut-off). Il restante 9 % presenta la non conformità per quanto concerne il corpo illuminante (a vetro curvo non cut-off).
In sintesi l'impianto è stato catalogato sul piano illuminotecnico secondo tre tipologie:
•  impianto conforme: impianto conforme e presente su gran parte del territorio comunale;
•  impianto parzialmente non conforme: si tratta di punti luce conformi per quanto concerne la tipologia della sorgente luminosa e non conformi per quanto concerne il corpo illuminante.
•  impianto doppiamente non conforme: si tratta di quelle parti di impianto in cui i corpi illuminanti risultano non conformi in quanto presentano come forma di chiusura un vetro curvo e con lampada a mercurio.
 

Vista la fase illuminotecnica, si passa alle verifiche degli impianti sul piano elettrico.
Sulla base del rilievo dei quadri elettrici dislocati nel territorio comunale si individuano i seguenti dati:
• sono presenti n. 27 quadri elettrici di cui 9 dotati di regolatori di flusso che risultano essere applicati su circa il 53,00 % dei punti luce consentendo in prospettiva un notevole risparmio in termini economici ed energetici;
• infine circa il 56% dei quadri si trova in buone condizioni - a norma.
I dati così rilevati sono stati riportati in apposita tabella al fine di poter subito individuare per ciascun sottoimpianto gli interventi da effettuare per la messa a norma. Si riporta nella diapositiva uno stralcio di una scheda allegata al piano.

Ultimata la fase 2 di analisi, siamo alla terza fase di progetto che ha portato alla classificazione delle strade sulla base della normativa nazionale al fine di individuare la categoria illuminotecnica di progetto.
La classificazione illuminotecnica delle diverse tipologie stradali deve essere effettuate sulla base dei parametri stabiliti dalla normativa ed in particolare alla norma UNI 11248 dell’ottobre 2007 e della norma UN EN 13201 del settembre 2004.

In tal modo le stradi presenti nel territorio sono state classificate nella tabella riportata.
• strade urbane interquartiere
• strada urbana di quartiere
• strada locale urbana
• piste ciclabili
Per ciascuna tipologia stradale è stata individuata la categoria illuminotecnica di riferimento nelle tabelle allegate al piano e di cui è rappresentato nella diapositiva uno stralcio.
fine la quarta ed ultima fase ha portato all'individuazione degli interventi per la messa a norma dell'impianto esistente; si sono pertanto individuati i criteri e i costi complessivi.
Per la valutazione analitica delle priorità di intervento, per i vari aspetti (illuminotecnico - elettrico - statico), è stato dato un punteggio ad ogni sottoimpianto in funzione dell'urgenza dell'intervento, deducendo in ultima analisi una scaletta delle priorità.
Le situazioni più critiche sono state rilevate nei quadri QL2 e QL6 (Porto Frailis dove i quadri elettrici non sono a norma né dotati di regolatore di flusso e le sorgenti luminose sono principalmente a mercurio) - simbolo rosso nella tabella.
Il piano è stato completato con una stima di massima del fabbisogno finanziario necessario per la messa a norma complessiva dell'impianto in funzione degli obiettivi del piano.
Il costo complessivo per la messa a norma è stato valutato in € 1.033.000,00 circa. Tali interventi verranno realizzati compatibilmente con le risorse economiche dell’Amministrazione. In ogni caso la disponibilità del piano e degli studi specifici che lo accompagnano forniranno uno strumento aggiuntivo per individuare forme di finanziamento pubblico o privato per il futuro.

4. CONCLUSIONI
Attraverso il Piano di Illuminazione Pubblica Comunale sarà possibile pianificare nel dettaglio gli interventi da eseguire sul territorio comunale sia da parte dei privati si in ambito pubblico. Si verranno pertanto a creare interventi armonici ed omogenei che consentiranno di ottenere un risparmio sul piano economico ed energetico.
Tale strumento esteso a tutto il territorio garantirà pertanto condizioni di visibilità e sicurezza adeguate al traffico veicolare e pedonale, evitando interventi sporadici; si creeranno invece interventi omogenei che consentiranno di uniformare le tipologie di installazione in relazione alla classificazione delle strade e delle aree.
L'adozione del Piano di Illuminazione Pubblica Comunale consentirà di programmare in maniera dettagliata i futuri lavori ottenendo diversi vantaggi derivanti in primo luogo dalla razionalizzazione e dal coordinamento degli interventi che si susseguiranno nel tempo. Ciò porterà ad evitare sprechi e sovrapposizioni nella realizzazione di opere parziali che risulteranno necessariamente congruenti tra loro. inoltre si potranno conseguire:
• economie di scala dovute alla riduzione delle tipologie delle apparecchiature alla ottimizzazione delle stesse;
• economie di costruzione dovute alla razionalizzazione ed alla contestualità degli interventi nel sottosuolo per l'insediamento dei vari servizi;
• economie congruenti all'adozione di sistemi a tecnologia avanzata, a bassi oneri di gestione in termini energetici e manutentivi.

 

 
Data pubblicazione: 19/07/2012
Data ultimo aggiornamento: 22/01/2014