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Chiesa di Sant' Andrea Apostolo

La Chiesa di S. Andrea

La Chiesa di S. Andrea è dedicata a S. Andrea, Apostolo Martire, originario di Betsaida, patrono di Tortolì, dei pescivendoli e dei pescatori. La celebrazione del Santo Patrono si festeggia il 30 Novembre.
Non è noto come la devozione S. Andrea sia arrivata in Ogliastra. E’ stato ipotizzato che essa sia stata portata da mercanti cagliaritani che veneravano il Santo in una località vicino a Quartu, dove ancora esiste una Chiesa dedicata a S. Andrea.
Alcuni documenti storici fanno risalire le origini della Chiesa al 1100, viene attribuita infatti all’epoca dei Pisani. Nel succedersi degli anni la Chiesa ha subito numerose ricostruzioni, ampliamenti e rinnovamenti in periodi compresi tra il XVI e il XIX secolo.
L’esistenza della Chiesa è anche desumibile da una lettera inviata da Re Pietro IV di Aragona nel 1386 a Pietro De Armentera, monaco di San Saturnino a Cagliari.
Nei documenti degli ultimi due secoli si legge che S. Andrea era spesso umida e soggetta ad inondazioni a causa della sua vicinanza al Rio Fodeddu. Nel 1784 l’Arcivescovo di Cagliari afferma che la parrocchia di Tortolì era “profonda, umida, bassa e stretta e giudicata degna di riforma”. Nel 1824, in occasione dell’insediamento a Tortolì della sede del Vescovado d’Ogliastra, la Chiesa venne elevata a Cattedrale e vi si istituì il capitolo; negli stessi anni la diocesi d’Ogliastra venne dedicata alla Madonna del Rosario, come ricorda una lapide affissa nella Chiesa.
Nel 1836 il consiglio comunale decise di procedere al restauro della “Nuova” Cattedrale che era in pessime condizioni di manutenzione.
Essa doveva essere grande e spaziosa, degna della cittadina che stava crescendo rapidamente. Tortolì aspirava a diventare sede ma doveva vincere la concorrenza di Barisardo che sotto la guida del parroco Don Bernardino Pes, si stava dotando di una splendida Chiesa con lo stesso obbiettivo.
Il progetto fu affidato ad un valente architetto che potrebbe essere il Viana, cui si devono notevoli costruzioni sacre in Sardegna. Egli ideò una Chiesa a croce latina, con corpo centrale a tre navate, scandito da archi a tutto sesto su pilastri quadrati e una cupola all’incrocio del transetto. La facciata con lesene e cornici, aveva un fastigio a doppia curvatura sulla cui sinistra svettava un’elegante campanile. I lavori dovevano essere terminati intorno al 1790.
Per fare questi lavori di ampliamento è stata sacrificata gran parte dell’antica Chiesa di cui sono rimasti pochi resti, inglobati nei locali a sinistra del coro, oggi sacrestia.
 

 
Data pubblicazione: 08/04/2010
Data ultimo aggiornamento: 21/11/2013