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Nurarcheofestival edizione 2012
 
Notizia del 23/08/2012
 
Nurarcheofestival edizione 2012
 
Si svolgerà dal 24 agosto al 15 settembre 2012, la quarta edizione del NurArcheoFestival organizzata da Il crogiuolo, centro di intervento teatrale diretto da Mario Faticoni, per i più importanti siti archeologici della Provincia dell'Ogliastra.
 
L'iniziativa che nasce con l'obiettivo di valorizzare e moltiplicare la fruizione di questo straordinario patrimonio archeologico è realizzata con la collaborazione delle cooperative che alla gestione dei siti dedicano passione, competenza e professionalità: Irei, Archeotaccu e la Nuova Luna.
Per Il crogiuolo, portare avanti il progetto del Festival nonostante il mancato sostegno dell'assessorato al Turismo RAS, legge 7, e il dimezzato contributo della Fondazione Banco di Sardegna, è una conferma della propria vocazione al decentramento culturale: la nostra compagnia è, infatti, profondamente convinta della necessità di dare continuità di programmazione ad una iniziativa che nel corso degli anni ha visto crescere l'interesse del pubblico; che ha avuto il merito di creare saldi rapporti di collaborazione sul territorio con le altre agenzie culturali operanti; che ha il pregio di favorire la conoscenza del patrimonio archeologico contribuendo allo spostando del flusso turistico dalla costa all'interno.
 
La programmazione si apre il 24 agosto, ore 19, al sito archeologico Scerì, Ilbono con FRAMMENTI ROSA, una produzione Bocheteatro, con in scena Monica Corimbi. Diretto da Giovanni Carroni "Frammenti Rosa" è un breve itinerario teatrale attraverso il mondo femminile. Spaccati di vita quotidiana di donne che si raccontano, si scontrano, si incontrano. Lo spettacolo è offerto nella prima parte in una dimensione tragicomica, e nella seconda in una forma più intima e sofferta, mai melensa o auto commiserante, passando dal cabaret al teatro dell'assurdo. I testi , sono stati scelti dall' attrice in base alla propria sensibilità. Nello spettacolo si passa dalla dissertazione tragicomica dell'essere nate all'esperienza della gravidanza, fino alla figura della madre sofferente che, rimasta  vedova e sola, si organizza per affrontare l'ultima parte del viaggio, quella che doveva essere la serena tappa della vecchiaia.
Quel che è certo e che ognuno di noi all'interno di questa immensa umanità vive la propria solitudine, è che la verità è lungi dall'essere esplicata.
 
 
Il 25 agosto, ore 19, presso il sito archeologico S'ortali 'e su Monte
Tortolì, andrà in scena FRITTO MISTO E BACCALA', una produzione Effimero Meraviglioso, con in scena Marta Proietti Orzella, anche autrice dello spettacolo. Insieme a lei sul palco Luca Pauselli (Chitarra), Andrea Loi (Basso), Alessandro Aresu (Batteria)
Sara Proietti Orzella (Voce).
“E' uno spettacolo comico-musicale, uno “scimmiottare” in senso ironico e bonario il mondo del Caffè Concerto, del Varietà, della Rivista, dell'Avanspettacolo; un colorato collage di canzoni (Mina, Paolo Conte e altri brani molto conosciuti), sketches, parodie. Marta Proietti Orzella lo ripropone con grande classe e humor. E poi la strampalata sessuologa di Anna Marchesini che, provocando nel pubblico risate a profusione, dipinge con toni macabri il sesso all'interno del matrimonio. E ancora Gaber, Verdone, Monica Vitti, senza tralasciare l'irresistibile Gigi Proietti. Una prova di attrice che tra una canzone e l'altra (eseguite da Sara Proietti Orzella, quasi un “doppio” di Marta, con una voce potente e ricca di sfumature assieme ad una band affiatata e puntuale) riporta il pubblico a vivere una situazione che oggi si trova sempre di più con il contagocce: uno spettacolo dove, come i varietà televisivi di qualche anno fa, si coniuga bravura, classe e buon gusto. Un “fritto misto” di pesci nobili a cui, ogni tanto si associa il baccalà, meno nobile ma molto saporito e gustoso.” Ridiamo di gusto allora! Oggi più che mai ne abbiamo bisogno!
 
Il 28 agosto, ore 19, sito archeologico Scerì, comune di Ilbono è la volta dei padroni di casa, con GENE MANGIA GENE, scritto e interpretato da Rita Atzeri. Lo spettacolo, primo esperimento di scrittura dell'attrice – autrice, ha suo malgrado una lunga vita. Nato nel 2001, in seguito all'esplodere dei primi casi di decessi a causa del “contagio alimentare da mucca pazza”, è tristemente restato d'attualità. Di frodi alimentari si continua a parlare, così come di cellule staminali e problemi etici per la ricerca su di esse. La cifra di questo lavoro è l'ironia. Una riflessione aperta sul nostro essere attori a volte incosapevoli a volte complici dei delitti ecologici e ambientali che la nostra società di consumo perpetra quasi indisturbata, se non fosse per poche, sante, voci ribelli. E' uno spettacolo bilingue, nel quale i personaggi che si esprimono in sardo campidanese sono voce positiva di saggezza popolare.
“Gene mangia gene” sarà replicato: il 29 agosto, ore 19, presso il sito archeologico Sa Carceredda, comune di Villagrande Strisaili; il 30 agosto, ore 19, presso sito archeologico grotta nuraghe Serbissi, comune di Osini ed il 31 agosto, ore 19, presso il sito archeologico Parco Selene, comune di Lanusei.
 
 
 
Il 02 settembre, ore 19, presso il sito archeologico S'ortali 'e su Monte, Tortolì, è di scena IL SENTIERO DEI PASSI PERICOLOSI, una produzione TeatrodInverno. Lo spettacolo che ha debuttato nel 2011 nell'ambito di "Teatrintorre | 12° rassegna isole" ed ha partecipato a metà luglio al Roma Fringe Festival 2012 arrivando in semifinale come migliore spettacolo delle 3° settimana di programmazione e ottenendo il premio per la "migliore regia", è una coproduzione, del testo di Michel Marc Bouchard, firmata da Spazio- T | centro di aggregazione e produzione teatrale | TeatrodInverno.
La regia è di Chiara Murru, in scena Maurizio Pulina, Giuseppe Ligios e Antonio Luvinetti, musiche eseguite dal vivo dal contrabbassista Salvatore Maltana, elaborazioni video a cura di SLAN e Giovanni Collu, traduzione di Francesca Moccagatta.
Chi è baciato dalla morte non ha più niente da perdere ma una cosa ancora da guadagnare: la franchezza.
Da questa considerazione dell'autore parte il lavoro di ricerca della regista Chiara Murru in cui gli attori Maurizio Pulina, Giuseppe Ligios e Antonio Luvinetti conducono lo spettatore in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio, sospesa tra la drammaticità dell'essere morti realmente e una vita morta, priva di verità, all'insegna della menzogna e della finzione, nella quale il non dire e il mentire si confondono. Una vita dominata dai talk show dove scorrono fiumi di parole senza senso, senza sostanza, parole che non significano nulla, che annullano il messaggio nell'atto stesso in cui questo viene trasmesso, parole che confondono, che sono come rumor costante nella nostra quotidianità.
Una messa in scena essenziale, un sentiero, un non luogo, un limbo nel quale tre fratelli si ritrovano ad aspettare, a condividere pensieri e riflessioni in una sorta di confessione/espiazione, nell'ultimo tentativo di fare luce su una vicenda che inevitabilmente ha segnato la loro vita prima e la loro morte dopo.
Carl, Ambroise e Victor hanno condotto tre esistenze molto diverse, mai realmente felici e segnati per sempre da un unico grande dramma. Si ritrovano in occasione del matrimonio del più piccolo, si incontrano e si scontrano tra i rottami di una vita-non vita, dicendo finalmente quello che “non si deve dire”.
Lo spettacolo affida la sonorizzazione musicale dal vivo al contrabbassista Salvatore Maltana, musicista di spicco del panorama jazzistico nazionale ed internazionale.
Tre sedie. Tre uomini. Pregano. Il musicista suona una marcia nuziale, gli invitati si accomodano. E' il momento del brindisi. L'uomo seduto al centro si alza in piedi, forse è il fratello dello sposo, propone un brindisi. Al desiderio di verità e di franchezza. In un istante il vino rosso nei bicchieri macchia le camicie bianche e diventa il sangue perso in un incidente. Uno degli uomini è disteso a terra. Uno è seduto. Uno è immerso nel buio e ci rimarrà per molto tempo. Guarda. Ascolta. Due uomini aspettano. L'attesa. L'espiazione. Si è contemporaneamente nello stesso posto e in posti diversi. Si cammina per ore. Non ci si muove. Ci si incontra e ci si scontra. Si parla con qualcuno. Si parla con se stessi. Confessare, dire la verità. Chicchi di riso come lacrime. Piovono. Un vuoto abito da sposa. I fiori di un bouquet delicatamente deposti su una tomba. Tre corpi giacciono sul drappo funebre.
 
Il 3 settembre, ore 21, presso la Stazione dell'Arte di Ulassai, andrà in scena REDEMPTION SONG, una produzione Rossolevante.
Di e con Silvia Cattoi e Juri Piroddi e con la partecipazione di Yamina Piroddi, lo spettacolo assembla testi liberamente ispirati a Chuck Palahniuk, Tom Stoppard, Friedrich Nietzsche, José Saramago, Samuel Beckett, Albert Cohen, Aldo Nove, Ivan Viripaev, Nuovo Testamento. Così gli autori: <
[...] Vediamo dei microfoni.Vediamo attori-marionette (do you remember Takeshi Kitano’s Dolls?). Sentiamo delle gocce di sudore acido che cadono. Sentiamo grida di gioia. E grida di dolore. Molta, molta sofferente ironia. E poi una colonna sonora da brivido. Musica a palla per danzare l’impossibilità di trovare, oggi, un senso. “Il nostro cuore è come un uccello rinchiuso in una gabbia – ci raccontano i Sufi – quando tu balli il cuore canta. E poi sale in cielo>>.
 
L' 08 settembre, ore 19, presso il sito archeologico S'Arco e is Forros
comune di Villagrande Strisaili va in PULCINELLA AL CONFINO IN SARDEGNA, spettacolo per bambini dai 6 ai 99 anni, scritto da Rita Atzeri e prodotto da Il crogiuolo, con in scena Luca Gasole, Daniela Collu, Alessia Marrocu e Alessandra Leo. Firma le musiche originali Ennio Atzeni.
 
Siamo in un basso napoletano, la scena si apre su una Colombina sognante, in attesa del suo innamorato, e un Pulcinella pasticcione, che non trova niente di meglio da fare, per conquistare la sua amata, che farle dispetti. Fra i due sono subito fuoco e fiamme. Del contrasto è deciso ad approffittare il Maresciallo del paese, un specie di incrocio tra il Don Rodrigo dei “Promessi Sposi” e il Basilio delle “Nozze di Figaro” di Baumarchais, invaghitosi di Colombina, la quale finge di accettare la sua corte per spingere Pulcinella a farle una vera dichiarazione! A voler conquistare il Maresciallo e a prendere le difese di Pulcinella è invece Coulette, una servetta amica di Colombina.
Pulcinella e il Maresciallo finiscono con l'affrontarsi in duello e il povero Pulcinella sarebbe destinato ad avere la peggio se non fosse per l'intervento di Colombina, che manifesta così il suo amore. L'onta subita dal Maresciallo procura a Pulcinella una denuncia prima e una condanna poi: Pulcinella è confinato in Sardegna!
Al termine di un travagliato viaggio per mare, arrivato nella Maliarda isola di Sardegna, incontra nella sua strada Mammuthone, che vedendo Pulcinella pallido e sbattuto, pensa di essersi imbattuto in un disperato giunto in Sardegna su uno dei barconi che attraversano il Mediterraneo alla ricerca di lavoro. Mammuthone dopo aver rinfocillato Pulcinella, li spiega che il lavoro in Sardegna manca: le fabbriche chiudono e i pastori che da pastori sono diventati operai, ora fanno i disoccupati.
Pulcinella scioglie subito l'equico e racconta la sua storia. Mammuthone è deciso ad aiutarlo: gli fa conoscere su Cumponidori, perché da lui possa imparare a difendersi dal maresciallo, e la Filonzana, perché gli mostri il futuro.
La commedia si chiude con il ricongiungimento delle coppie.
Lo spettacolo unisce le dinamiche della Commedia dell'Arte, a quelle della commedia degli equivoci, in un ritmo incalzante che rende partecipe lo spettatore dalla prima fino all'ultima battuta.
 
Il 12 settembre, ore 19, presso il sito archeologico Sa Carcaredda, comune di Villagrande Strisaili, è di scena TUTTO TRANNE GRAMSCI, una produzione AnfiteatroSud, liberamente ispirata a “Le donne di casa Gramsci” di Mimma Paulesu Quercioli.
Con Marta Proietti Orzella, ospite speciale Renata Manca, regia Susanna Mameli.
In scena c’è Teresina, la più piccola delle sorelle Gramsci, forse la preferita, quella con cui Antonio ha condiviso molti momenti della sua infanzia.
E’ lei che, donna fatta, ci restituisce questa parte della storia.
Quella di lei bambina e delle sue sorelle e fratelli che ancora non sanno e non avvertono lo strano destino che incombe sulla Famiglia.
E’ un omaggio alla figura della Madre di Antonio Gramsci – una sorta di “madre courage” a tutti gli effetti – che di fronte alle più grandi avversità – si rimbocca le maniche e lavora, lavora, lavora s’impegna caparbiamente, fino in fondo.
E’anche la voglia di raccontare un Antonio meno conosciuto.
L’occasione d’interrogarsi su quanto la vita di un uomo sia stretta intessuta alla vita degli altri tanto da esserne il riflesso, l’estensione, il proseguimento nei gesti, negli ideali, nelle aspettative.
Questa vita impastata di relazioni, privazioni, disavventure, e struggimenti onirici - fanno delle sorelle di Antonio e di sua madre - dei varchi verso il mondo, delle strade da percorrere per rompere l’isolamento del carcere e mantenere il legame verso la sua terra.
Teresina, ci regala un Antonio bambino che fragile e determinato coglie le sfide del destino senza esitazioni.
E le donne di casa, lo sostengono e lo amano fino al termine dei suoi giorni.
 
 
Il 14 settembre doppio appuntamento, ore 19 presso il sito archeologico S'ortali 'e su Monte, Tortolì, con AIRES, una coproduzione Fueddu e Gestu e Duendas Flamenco; ore 21, presso la Stazione dell'Arte di Ulassai con QUASI SERA, concerto dedicato a Luigi Tenco, prodotto da La Fabbrica Illiminata.
 
AIRES è una perfomance di flamenco con testi di F.Garcia Lorca
In scena Maura Grussu, Laura Nioi, Raffaella Nioi, Giampietro Orrù
e Gianni Melis. La coreografia è di Laura Nioila regia di Giampietro Orrù
 
 
“QUASI SERA Omaggio moderato mosso a Luigi Tenco”, vede in scena Elena Pau, voce e Giovanni Peresson, chitarra e voce.
Questo concerto spettacolo ha debuttato in Sardegna nel gennaio 2007, in occasione del quarantennale della morte del cantautore.
“Quasi sera” prova a tracciare il ritratto di un Tenco problematico e
controverso, attraverso le sue canzoni, recitate e cantate a due voci:
tramite esse, dal Ragazzo mio a Lontano lontano, da Angela a Vedrai vedrai, appare possibile chiarire non solo i contorni del personaggio, la personalità dell’artista, le circostanze di una morte tragica e violenta, ma un ritratto vivo e inquietante di una generazione, e della società italiana in un momento di profonda e irreversibile trasformazione.
 
 
Completano la programmazione due iniziative promosse in collaborazione alla Biblioteca di Tortolì, che verranno realizzate nel cortile della stessa biblioteca. Il 6 settembre, ore 21, verrà proposto lo spettacolo MARCELLA, dei Barbariciridicoli, cui seguirà un incontro sulla violenza alle donne. Il 15 settembre, ore 18, DIO, STALIN E ME, da “Mistero Napoletano” a “La comunista” di Ermanno Rea, interventi di Rita Atzeri, Virginia Martini e Matteo Procuranti.
 
Con cortese preghiera di diffusione.