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Delibera comunale per l'insegnamento del sardo a scuola
 
Notizia del 29/05/2012
 
Delibera comunale per l'insegnamento del sardo a scuola
 
Il Consiglio comunale approva all’unanimità dei presenti la delibera di tutela e valorizzazione della lingua sarda. L’esecutivo chiede alla Regione Sardegna di mettere in atto la legge 482/99 che riscrive regole e metodi della politica linguistica.
 

TORTOLI'  29.05.2012 - L’Amministrazione guidata da Domenico Lerede segna il passo verso il recupero della lingua sarda. Nella delibera votata all’unanimità dal consiglio comunale, e presentata su proposta del l’assessore alla Cultura Severina Mascia si chiede alla Regione e all’Ufficio Scolastico Regionale d’inserire i moduli per la scelta facoltativa dell’insegnamento della lingua sarda. La consigliera comunale con delega all’Istruzione Laura Pinna ha illustrato le modalità per riportare il suo insegnamento nella scuola.
“Il Comune di Tortolì s’impegna in un programma di tutela e valorizzazione della nostra lingua come materia d’insegnamento nelle scuole – ha detto l’Assessore Severina Mascia – mettiamo in campo tutte le azioni che possono favorire la riscoperta della nostra cultura e incentivare la popolazione a usarla. Già l’articolo 6 della Costituzione e la legge regionale n. 26 del 97 si sono occupate della valorizzazione delle lingue minoritarie. Lo stesso statuto del Consiglio Comunale all’articolo 3 garantisce alla lingua sarda pari dignità rispetto alla lingua italiana e promuove ogni iniziativa rivolta a conservare e sviluppare l’uso delle parlate locali. Possiamo guardare alla comunicazione anche quella oltre frontiera senza comunque dimenticare la nostra identità storica”.

I punti salienti dell’indirizzo che l’Amministrazione vuole seguire, sono stati presentati dalla consigliera Laura Pinna che ha illustrato i dati di una ricerca sociolinguistica risalente al 2007 e relativa all’uso della lingua sarda. “ Secondo uno studio condotto dalla stessa Regione Sardegna attraverso le università di Cagliari e Sassari, risulta che la nostra lingua è conosciuta e parlata da circa il 68% della popolazione ma è poco nota ai giovani. Solo il 29% la capisce. Il nostro dialetto e le sue varianti sono ritenute, a torto, come una lingua che c’impedisce d’imparare bene l’italiano. Invece – continua la consigliera con delega all’Istruzione – il bilinguismo è un ottimo incentivo all’apprendimento dell’inglese, del francese o del tedesco e stimola i ragazzi anche nello sviluppo cognitivo. Siamo preoccupati per la sopravvivenza del sardo. Le nostre origini parlate rischiano l'estinzione, per questo dobbiamo chiedere alla Regione di salvaguardare meglio le nostre radici”.
Obiettivo dell’amministrazione è di sostenere il Governo isolano affinché dia gambe alla legge nazionale 482 del 99 che tutela tutte le lingue minoritarie. Per dare concretezza a questa norma la modalità immediata prevede l’introduzione dell’insegnamento facoltativo nelle scuole elementari e secondarie di primo grado a partire dal 2013-2014. Il Comune chiede che s’inseriscano i moduli per la scelta del sardo nella preiscrizione degli studenti così come accade per la religione. Più comuni solleciteranno la Regione a incoraggiare l’applicazione della legge, più forza avranno le amministrazioni sensibili a questo tema.
"E’ importante  l'insegnamento del sardo in orario scolastico. Il corpo docente può fare tantissimo per ridare prestigio alla lingua della nostra isola. – ha puntualizzato Laura Pinna - Partiamo dal suo utilizzo innanzitutto in classe, per poi ritornare a parlarlo in famiglia e nella società. Il sardo è una lingua viva, che aspetta solo di essere valorizzata da noi prima che sia troppo tardi”.

Comune di Tortolì
Ufficio Stampa