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Tortolì ha la sua scultura in onore dei donatori
 
Notizia del 21/05/2018
 
Tortolì ha la sua scultura in onore dei donatori
 
 

Due mani che stringono un mazzo di peonie, simbolo della donazione. E una scritta “chi dona non deve mai ricordarlo, chi riceve non deve mai dimenticare”. Sono state scalfite sulla roccia dallo scultore tortoliese Giorgio Ladu in onore dei donatori.

 

E' stata inaugurata domenica mattina la scultura commemorativa in piazza Fra Locci, alla presenza degli amministratori comunali, del sindaco di Nuoro Andrea Soddu, dei rappresentanti dell'associazione trapiantati e di tanti cittadini.
 
L'iniziativa è stata fortemente voluta dall'AItf Nuoro-Ogliastra in memoria di tutti i donatori e delle loro famiglie. Una pietra simbolo per ricordare l'importanza della donazione che significa vita.
 

Dopo una toccante messa officiata dal vicario Generale Don Giorgio Cabras nella cattedrale di Sant'Andrea e cantata dal coro diretto dalla vice sindaca Laura Pinna, in una chiesa gremita da trapiantati e dalle famiglie dei donatori, la cerimonia si è poi spostata alle 12:30 in piazza Fra Locci.

 

Il Sindaco Massimo Cannas ha ringraziato l'associazione per aver scelto Tortolì per questa occasione così speciale, una statua di così alto valore simbolico e senso civico in una piazza frequentata quotidianamente da migliaia di ragazzi. Un esempio per le future generazioni di quello che è stato definito un gesto eroico: la donazione.
 

“Questa cerimonia segna un momento di profonda riflessione sul senso della vita, quella vita che scorre così in fretta e che spesso nella quotidianità ci porta a dimenticare le priorità - ha detto il sindaco Andrea Soddu -. Il fatto che nel cuore della Sardegna, tra l'Ogliastra e il nuorese, un'associazione così dinamica ricordi quanto sia importante la donazione, che genera la vita, deve essere motivo d'orgoglio per tutti noi”.

 

“Una giornata di grande commozione che ci ha gratificato oltre ogni immaginazione” - ha commentato il presidente dell'Aitf Nuoro Ogliastra, Luigi Costanzo Bellu, che ha speso parole di gratitudine verso il vice presidente tortoliese Giovanni Mascia per il meraviglioso lavoro che ha portato all'organizzazione dell’evento, e verso gli amministratori.
 
 
Mascia, anch'egli visibilmente emozionato, ha ricordato l'importanza della donazione, in particolare del midollo osseo, con un appello soprattutto ai giovani.
 

Dopo la benedizione della pietra commemorativa da parte di Don Giorgio, la commovente testimonianza di un donatore e un ricevente: i coniugi tortoliesi Rosa Maria Quintino e Pier Mauro Ambu. 

 

"Ho ricevuto la vita il 14 ottobre scorso, me l'ha donata mia moglie offrendomi un rene. Io, il monumento vivente, ce l'ho in casa - ha detto commosso Ambu - e la ringrazio tutti giorni per quello che ha fatto. Ho ripreso a vivere, ecco cosa prova chi riceve".

 
"Non potevo sopportare l'idea che mio marito soffrisse, la cosa più naturale del mondo è stata per me offrirmi. Un gesto che nasce dal cuore, naturale. Per me è stato come dare una nuova vita" sono state le parole di Rosa Maria Quintino, in chiusura dell'emozionante cerimonia.
 
 
Addetta Stampa
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