Due mani che stringono un mazzo di peonie, simbolo della donazione. E una scritta “chi dona non deve mai ricordarlo, chi riceve non deve mai dimenticare”. Sono state scalfite sulla roccia dallo scultore tortoliese Giorgio Ladu in onore dei donatori.
Dopo una toccante messa officiata dal vicario Generale Don Giorgio Cabras nella cattedrale di Sant'Andrea e cantata dal coro diretto dalla vice sindaca Laura Pinna, in una chiesa gremita da trapiantati e dalle famiglie dei donatori, la cerimonia si è poi spostata alle 12:30 in piazza Fra Locci.
“Questa cerimonia segna un momento di profonda riflessione sul senso della vita, quella vita che scorre così in fretta e che spesso nella quotidianità ci porta a dimenticare le priorità - ha detto il sindaco Andrea Soddu -. Il fatto che nel cuore della Sardegna, tra l'Ogliastra e il nuorese, un'associazione così dinamica ricordi quanto sia importante la donazione, che genera la vita, deve essere motivo d'orgoglio per tutti noi”.
Dopo la benedizione della pietra commemorativa da parte di Don Giorgio, la commovente testimonianza di un donatore e un ricevente: i coniugi tortoliesi Rosa Maria Quintino e Pier Mauro Ambu.
"Ho ricevuto la vita il 14 ottobre scorso, me l'ha donata mia moglie offrendomi un rene. Io, il monumento vivente, ce l'ho in casa - ha detto commosso Ambu - e la ringrazio tutti giorni per quello che ha fatto. Ho ripreso a vivere, ecco cosa prova chi riceve".