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Anche il Tar conferma la validità e la legittimità del Puc di Tortolì
 
Notizia del 06/02/2016
 
Anche il Tar conferma la validità e la legittimità del Puc di Tortolì
 
 

Il Sindaco Massimo Cannas, comunica ai cittadini che il Tar Sardegna si è espresso in merito al ricorso presentato dalla Regione contro il Puc di Tortolì.  Con la sentenza 98/2016, il Tribunale Amministrativo Regionale sancisce la validità e la legittimità del Piano Ubanistico Comunale.

 

Nonostante lo straordinario vigore con il quale i funzionari dell’Assessorato Regionale agli Enti Locali hanno esaminato il Puc tortoliese, provando a dimostrarne l’illegittimità e la non validità attraverso prima, le 49 pagine della Relazione Istruttoria del CTRU del 25 maggio 2015, successivamente con le 47 pagine del ricorso al TAR dello scorso luglio e, infine, con le 40 pagine di linea difensiva del novembre 2015, il Tar Sardegna - il massimo garante della Giustizia Amministrativa Regionale,-  salva il lavoro di pianificazione svolto sin dal 2006 dal Comune e sancisce che il piano urbanistico, già pubblicato sul Buras a maggio 2015, resta valido, legittimo e in vigore.

 

Da una prima analisi della sentenza, nel grande lavoro d’istruttoria pazientemente portato avanti dal Tar, i giudici dichiarano infondati gran parte dei rilievi fatti dalla Regione su quasi tutto l’impianto del Puc: rapporti con il Pai, Zone F (turistiche), zone G (servizi), zone H (salvaguardia e fasce di rispetto), zone E (agricole), zone A (centro storico), zone D (industriale, artigianale, commerciale) Regolamento edilizio (R.E.), Norme tecniche di attuazione (N.T.A.), difetti di Zonizzazione e Cartografica, Patrimonio storico culturale diffuso, Calcolo urbanistico degli standard, zone Archeologiche e Architettoniche. Almeno una dozzina di macro argomenti e per ognuno dei quali anche decine di ulteriori sottorilievi di verifica: tutti rigettati.

 

Risulta, invece, da revisionare il punto, sicuramente decisivo, riguardante le zone C, per il quale i giudici amministrativi richiedono: la necessità di una maggiore giustificazione dell’utilizzo di indici (metrI cubi/ab.) superiori a quelli suggeriti dal decreto Floris; la necessità di rispettare le norme del PPR che richiedono un minor uso del suolo. Invece,  si ritiene non messo in discussione, e quindi corretto, il dimensionamento degli abitanti, e pertanto attendibile la metodologia di calcolo per la previsione della popolazione al 2021.

 

Per quanto riguarda le zone C, l’Amministrazione si è sempre ispirata alla difesa degli interessi dei cittadini e della comunità tortoliese: nel Puc, infatti, vi è stata una redistribuzione equa della cubatura (nel rispetto dei principi generali di pianificazione) risultato di un equilibrio sociale-urbanistico raggiunto con fatica nel tempo.

 

Ciò è stato fatto, soprattutto, con l’obiettivo di dare regole moderne e certe ad iniziative spontanee non pianificate e pensando a programmi di risanamento che mettessero norme uguali per tutti. Il tutto sempre valutato preliminarmente con la Regione, con la Provincia e con tutti i soggetti pianificatori (così come anche dimostrato dalla chiusura positiva della VAS provinciale).

 

Tuttavia, nonostante, l’importante risultato della sentenza del Tar per il Comune di Tortolì, l’amministrazione rimane concentrata sulla definizione delle zone C - zone di nuova espansione - poiché vi è la consapevolezza di non aver ancora terminato il proprio lavoro. Su questo punto l’Amministrazione si impegna fin da subito ad affrontare la questione e dare risposte in tempi certi, riattivando i rapporti con i soggetti competenti, alla luce anche dei dati importanti emersi dal provvedimento del Tar Sardegna.

 

In attesa degli sviluppi prossimi, si è certi che lo stesso zelo portato avanti dalla Regione nell’analisi e valutazione del Puc di Tortolì, è stato il metodo di lavoro utilizzato in modo uniforme per tutta la Sardegna, e che la medesima energia verrà utilizzata per i veri problemi dell’urbanistica nell’Isola: quali la necessità di una nuova legge urbanistica (l’attuale è datata 1989), l’aggiornamento del decreto Floris (del 1984); l’aggiornamento del PPR nelle fasce costiere (alla luce anche delle disfunzioni emerse in questi anni di applicazione concreta); il nuovo PPR per le zone interne, legge quadro che affronti la questione dell’abusivismo edilizio.
 

Infine, si auspica un potenziamento nell’organico degli uffici regionali che si occupano dell’applicazione del PPR, del Pai e l’istituzione di regolamenti che disciplinino l’ufficialità delle sedute di coopianificazione.

 

Non appena saranno chiariti, con un’approfondita analisi, i contenuti della sentenza del TAR, l’Amministrazione ne darà ampia informazione.

 

 

Il Sindaco Massimo Cannas

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