Cantieri d'Arte Teatro della Chimera,
in collaborazione con l'associazione L'isola che c'è e la Discoteca 1974,
presenta:
All'interno della rassegna IN TEATRO curata dalle associazioni del comune di Lanusei
(con la collaborazione del Comune di Lanusei e della Provincia Ogliastra),
Cantieri d'Arte Teatro della Chimera,
in collaborazione con l'associazione L'isola che c'è e la Discoteca 1974,
presenta:
LE RADICI NEL CIELO
Incontro di poesia e immagini
Venerdì 4 Gennaio 2013 - ore 20:45
Lanusei - Teatro Tonio Dei
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Il giorno seguente
Sabato 5 Gennaio 2013 - ore 17:00
la manifestazione verrà replicata nella Biblioteca Comunale di Tortolì
(L'appuntamento di Tortolì è organizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale e il Comune di Tortolì)
"Le radici nel Cielo" è una serata dedicata all'opera del poeta dorgalese PIETRO SOTGIA e si articolerà nel seguente modo:
Reading teatrale a cura di Antonio Marras e Silvano Vargiu (Cantieri d'Arte Teatro della Chimera) con testi tratti dalla silloge "Ulisse es' toccheddande" di Pietro Sotgia. Sarà presente con il poeta l'editore Antonio Fancello (N'UR Edizioni). Coordina l'incontro il giornalista Francesco Manca.
A seguire, la proiezione del film-documentario LE RADICI NEL CIELO, di Fulvio Benelli e Antonio Fancello. Con PIETRO SOTGIA, FRANCO BATTIATO, PAOLO FRESU, MARCELLO FOIS e altri artisti di rilievo.
Trama: Due bambini e un seminatore. Una missione da compiere, semplice eppure difficile. Un viaggio iniziatico, forse un sogno. E poi nove persone, reali. Nove luoghi. Nove modi di interpretare e vivere un simbolo antico che si rinnova ogni giorno. Nove modi di porre, di porsi la stessa domanda. Battiato, Kopp, Fresu, Fois, Dall’Oglio, Berto, Collu, Miorelli, Sotgia fanno rimbalzare le loro voci in un unico ininterrotto dialogo, un dialogo al quale ognuno di noi è invitato. Un film documentario che racconta la necessità di cercare il sacro nella vita di tutti i giorni…
È nato a Dorgali nel 1925 e qui abita, in via Roma.
Non ancora adolescente si trasferisce con i familiari nelle terre della vallata di “Oddoene”, per strappare, al fazzoletto di terra concesso dal Comune di Dorgali, il necessario per vivere.
Frequenta la scuola elementare ed interrompe gli studi nel primo anno della scuola di Avviamento Professionale per tornare ad Oddoene, a coltivare l’orto, la vite, gli alberi da frutto.
Il piacere di apprendere non gli è mai scomparso. Gli sono stati maestri, accanto ai genitori ed ai cugini che abitano lì vicino, il silenzio della valle e il colloquio con la natura.
Il volo degli uccelli, il fiorire delle gemme, il canto notturno dei grilli e dei rapaci, i profumi mutevoli delle stagioni, lo conducono alla poesia ed alla lettura dei classici di ogni tempo.
E la poesia è stato il suo unico contatto, allora, con la lontananza e con i mondi invisibili della terra e del cielo.
La memoria, veramente straordinaria, gli è stata di grande aiuto per dialogare con quei mondi e per immergersi dentro il cuore dell’uomo.
Non ha mai perso, in questi muti dialoghi, l’attenzione verso la semplicità del Vero ed oggi come allora coltiva una soave lontananza verso i generi e le mode.
