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Convegno chiusura Ad Altiora
 
Notizia del 08/06/2012
 
Convegno chiusura Ad Altiora
 
Sono stati presentati al teatro San Francesco di Tortolì, i risultati del progetto “Ad Altiora. Cosa farò da grande”. Il programma transnazionale della durata di un anno finanziato con fondi europei, si chiude con sei assunzioni nelle aziende locali. Due dei ragazzi protagonisti riprenderanno gli studi e dieci di loro saranno accompagnati nella ricerca di un lavoro.
 

 TORTOLI' 08.06.12 - Si è concluso con successo il progetto transnazionale “Cosa farò da grande”. Il programma integrato di orientamento, formazione e inserimento lavorativo realizzato dal Comune di Tortolì, in collaborazione con la Regione Sardegna, l’Associazione Semilla, Eurocontact e l’Enaip che ha coinvolto inizialmente 30  giovani di età compresa tra 16/21 anni. L’Amministrazione tortoliese ha presentato i risultati finali insieme ai partner stranieri e isolani del programma. All’incontro hanno partecipato anche i ragazzi protagonisti di Ad Altiora.
L’obiettivo del progetto della durata di un anno è stato quello di consentire ai giovani partecipanti di avvicinarsi al mondo del lavoro, di ridurre la marginalità sociale, sviluppare relazioni interpersonali significative e realizzare un percorso di crescita personale. Ad Altiora si è articolato in 4 azioni di Orientamento, Formazione, Inserimenti lavorativi e Attività transnazionale. L’azione cardine del programma ha permesso ai giovani di essere inseriti in diversi settori aziendali, con un impegno settimanale di 20/30 ore 12 mesi. Nel periodo lavorativo hanno potuto stringere rapporti con le aziende e ricevere una borsa lavoro mensile. Il loro impegno è stato premiato con 6 assunzioni a tempo determinato e indeterminato nelle aziende coinvolte.
Il forte impegno di tutti i protagonisti è stato sottolineato ieri in apertura dei lavori, dal Sindaco di Tortolì Domenico Lerede che ha ringraziato i giovani e i funzionari per l’impegno e la motivazione: “sono molto orgoglioso di questo progetto che è iniziato prima del nostro arrivo da amministratori. Un’azione importante che ha visto la partecipazione del servizio sociale. L’attività degli uffici ha rappresentato un valore aggiunto al progetto, ed ha contribuito a innovare le pratiche attuate all’interno del Comune di Tortolì. Abbiamo raggiunto un risultato che è andato oltre le nostre più rosee aspettative, sia in termini di conoscenze e esperienza acquisita”
Per Simona Piroddi e Elvira Ladu rispettivamente tutor e coordinatrice del progetto, si conclude una esperienza che è stata formativa non solo per i ragazzi: “in questo programma ha funzionato la collaborazione con gli enti, la partecipazione attiva dei privati e la consapevolezza acquisita dai ragazzi. Siamo state testimoni di una esperienza che ha comunicato la grande possibilità di cambiare anche quando le occasioni lavorative, condizionate dall’abbandono degli studi, non sembrano a portata di mano”.
 “Il disagio scolastico – ha detto Antonio Schilirò  psicologo della Asl n. 4 – insieme alla dispersione che ne consegue, viene a torto, considerato come il sintomi di uno “star male a scuola” tutto centrato sul vissuto del giovane, che viene descritto come demotivato, con scarsa autostima e poca capacità di concentrazione. Questo stato di cose attiva nei giovani incertezza, incapacità di contenere le proprie spinte istintuali, instabilità emotiva, scarsa autostima, a loro volta divenuti fattori di rischio sottostanti alla comparsa di  comportamenti devianti, forme depressive”.
Silvia Vergara Belen in rappresentanza della Semilla ha raccontato quali sono le caratteristiche dell’attività d’inclusione sociale svolta a Madrid: “L’Associazione Semilla per l’Integrazione lavora per favorire la trasformazione, risvegliare capacità e generare possibilità a tutte le persone sfavorite dell’ambito sociale. Concretizziamo la nostra azione nell’integrazione sociale ed educativa e nell’inserimento lavorativo delle persone sfavorite attraverso la personalizzazione, il co-apprendimento e la creatività”.
Una visione della situazione occupazionale ogliastrina l’ha fornita Daniele Mascia di Eurocontact, il partner isolano di Ad Altiora: “abbiamo cercato di capire quali fossero le difficoltà dei giovani. Abbiamo osservato che ci sono dei ragazzi che non studiano e non lavorano convinti di non cambiare la loro condizione. In questo contesto, in una provincia a bassa densità, il Comune che ha attivato delle politiche sociali e raggiunge quota 6 assunzioni ha ottenuto un risultato sopra la media”.
Tra i presenti anche Attilio Piras dell’Edil Piras, uno degli imprenditori che hanno partecipato attivamente a “Cosa farò da grande”.  Questo programma mi ricorda il vecchio apprendistato che per 20 anni è mancato alle aziende. Allo stesso modo questo progetto è stato una grande occasione per entrare in contatto con i lavoratori. Nella mia personale esperienza sono stato impressionato positivamente dalla partecipazione dei ragazzi, la loro attenzione e disponibilità. Per questo assumerò Marco”.
E, infatti, Marco ha ricevuto la buona notizia dell’assunzione proprio durante i lavori del convegno. Con lui erano presenti tutti gli altri ragazzi, la cui esperienza è stata raccontata in un video presto disponibile nel sito istituzionale.
All’Assessore ai Servizi Sociali Severina Mascia è stata affidata la chiusura dei lavori: “ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita di questo progetto: gli uffici comunali e i ragazzi che con il loro impegno ne hanno consentito il successo, le aziende che si sono messe a disposizione per un obiettivo comune. Ad Altiora. Cosa farò da grande ci ha dimostrato l’importanza della programmazione. Solo con azioni idonee è possibile valorizzare il capitale umano rappresentato dai nostri giovani. Mettere in atto progetti d’inclusione sociale ci aiuta a costruire qualcosa per il futuro dei ragazzi - ha aggiunto l'assessore – che in un momento di grave crisi come questo, hanno bisogno di sostegno a tutti i livelli”.
Comune di Tortolì
Ufficio Stampa