TORTOLI' 18.05.2010 - “Credo che il blues prima di arrivare in America sia passato per la Sardegna”. Sono le parole del musicista americano classe 1933 Bob Destiny che nella sua lunghissima carriera artistica ha avuto collaborazioni di massimo livello come Billie Holiday; Dizzy Gillespie; Duke Ellington. Instancabile portavoce della cultura nera, aperto a tutte le contaminazioni,Destiny è stata in scena a Nantes lo scorso 10 maggio per dirigere “Blackfire” lo spettacolo finale di una grande manifestazione organizzata per commemorare l’abolizione della schiavitù.
La città di Nantes ha in Francia un triste primato in termini di deportazione e commercio di schiavi provenienti dalla Costa d’Avorio, dalla Guinea e Sierra Leone e deve la sua prima ricchezza alla “tratta degli schiavi”,assieme a città quali Liverpool e Bordeaux.
L’Associazione Albatros partecipa all’evento con due canzoni scritte da Giacomo Nulchis e interpretate da Stefania Sistu, vincitrice del primo premio assoluto del “ Tortolì Expo’ Festival” edizione 2009.
La distanza geografica tra il sud Europa e L’Africa è irrisoria rispetto a quella politica e per rendersene conto basta guardare una cartina e prendere un righello, oppure si può andare a Nantes per Blackfire e ascoltare “Uomo Guardingo” e “So the truth forever”, due brani scritti da un compositore sardo chiamati a rappresentare la cultura nera.
