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Isa e il faro Presentazione del libro di Giulia Balzano
 
Notizia del 02/09/2009
 
Isa e il faro Presentazione del libro di Giulia Balzano
 
Venerdì 4 settembre ore 19:30, nella Ex Blocchiera Falchi in via Eleonora d’Arborea, Giulia Balzano presenta il suo romanzo Isa e il faro.
 

Venerdì 4 settembre, nella suggestiva cornice dell’ex Blocchiera Falchi di Tortolì - recentemente
ritornata agli antichi splendori - Giulia Balzano, archeologa e scrittrice originaria del capoluogo
dell’Ogliastra, presenta il suo romanzo Isa e il faro (Leone Editore, 2009).
La serata è patrocinata dall’Assessorato alla cultura del comune (assessore Daniele Murru) e dalla
Biblioteca comunale di Tortolì, in collaborazione con il Museo d’arte contemporanea “Su logu de
s’iscultura”, ed è coordinata dalla prof.ssa Francesca Mastio, membro dell’associazione “L’isola
delle storie”, l’anima del Festival letterario della Sardegna di Gavoi.
Oltre che dall’autrice, il libro sarà presentato dai professori Carlo Ricci, ex docente di letteratura
italiana all’Università di Cagliari, e dalla dott.sa Anna Maria Ganga, traduttrice – tra l’altro – per la
casa editrice sarda Il Maestrale. Alcuni passi del romanzo verranno letti da Rita Atzeri, attrice della
compagnia “Il crogiolo”.


Isa e il faro

Isa ritorna al faro in cui ha trascorso l’infanzia, un’infanzia tormentata, segnata da una madre
eccessivamente fredda, da un padre negligente e violento, e dal suicidio di entrambi, morti
gettandosi sugli scogli dal balcone della torre.
 
Perché tornare,allora? Perché Isa ama quel faro, la sua luce nella notte, le sue pareti senz’angoli, il
profumo del mare, lo scorrere lento del tempo, tra letture, riflessioni, pasti solitari.
A spezzare l’isolamento di Isa per condividere con lei momenti di passione e di contemplazione,
due amori totalmente diversi: Matteo, anziano muratore dalle mani callose e dallo sguardo morbido,
e Marta, antico fuoco un giorno allontanato.
Isa e il faro è un romanzo suggestivo, denso e romantico come un dipinto a olio, un viaggio
nel ricordo, nella sofferenza intima e nel cuore di un'antieroina appartatasi dal caos urbano per
avere il tempo e la possibilità di contare le onde del mare sulla battigia. Il faro torna a vivere, grazie
a Isa e ai suoi amori, Matteo e Marta. Ma forse questi ultimi sono solo mere infatuazioni; il vero
amore è quello tra Isa e il faro stesso.
Nell’ultimo avamposto della terra e dell’uomo prima del mare, si assiste al gioco di sguardi
tra passato e presente, esistenze dimenticate e vite da reinventarsi, con pazienza artigiana e
consapevole delicatezza. La stessa maestria e sensibilità che l’autrice Giulia Balzano, tornata come
la protagonista Isa nella terra natia in cerca di risposte, dimostra nel curare una prosa suggestiva e
densa, capace di creare senso nelle parole, e accompagnare il lettore nell’animo umano, tra
scricchiolii e inaspettato vigore, proprio come un vecchio faro.


INCIPIT
«Difficile farsi una ragione di come il mare riesca a essere profondamente solitario nelle ore in cui
sa esprimere maggior potenza. La potenza della bellezza. Profondamente solitario nelle ore in cui
impossibili sono i commenti – ché la bellezza, o ciò che con questo nome si chiama, forse non ne
prevede alcuno. Isa osserva le onde poggiarsi lente sulla spiaggia, inizia a contare la loro
successione fino a quando c’è pazienza. Sapere che avrà tutto il tempo a disposizione per contare
l’intero numero di onde che vorrà allineare è una sensazione che quasi fa perdere l’equilibrio.»


Da Isa e il faro

< riflessi dorati del pulviscolo, sospese nello sporco e in quel disordine dimenticato, padrone assolute
delle stanze e di tutto il tempo che le stanze conservavano, ammassato come macerie sopra macerie.
Isa provò a immaginare la vita invisibile del faro, infilata nelle fessure delle pareti e nascosta
ovunque in mezzo agli oggetti sparsi.>>
«Isa si mosse sul pavimento in legno. Entrò nella stanza che si affacciava sul balcone e piegò le
ginocchia. Il sole le inondava in pieno la faccia. Chiuse gli occhi e reclinò la testa indietro. La
memoria è un’onda lenta di fiume che sale e mangia gli argini, dilaga nella piana indifendibile del
cervello. Ricordò.»