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XVIII  Festival  Concordia Vocis
 
Notizia del 18/08/2009
 
XVIII Festival Concordia Vocis
 
Prosegue l’avvincente viaggio nel mondo della musica corale di Concordia Vocis.
 

Il paese del bel canto che ha dato i natali, tra i grandi di un tempo, a Palestrina, a Monteverdi, a Vivaldi, a Verdi e, anche in tempi più recenti, ad altri grandi musicisti, non è certamente più un faro per la musica rispetto ad altre nazioni. La causa va ricercata innanzi tutto nel fatto che in Italia la musica ha perso anche l’ultimo treno per restare in rapporto serio con la scuola, per essere componente centrale del profilo educativo dell’individuo. Se restano vivi i tradizionali appuntamenti operistici e concertistici e alcune manifestazioni di grosso rilievo, langue abbandonato tutto un sottofondo musicale, soprattutto corale, cresciuto molto nell’entusiasmo durante il secolo scorso, fatto di volontariato, di amatorialità, che non trova alla fonte adeguato sostegno scolastico, né trova nella sua difficoltosa crescita adeguata attenzione e sufficiente considerazione da parte delle istituzioni. Mentre si continua ad affermare che la musica è uno dei mezzi più formativi della persona umana, mancano, soprattutto dal potere centrale, gli atti legislativi e amministrativi che rendano concreta tale indiscutibile verità.
E’ facile quindi comprendere quanto grande sia l’importanza e la funzione di un festival come Concordia Vocis nel contesto della realtà socio-culturale in cui si colloca. Volto alla riscoperta e alla diffusione di un repertorio corale internazionale, è ormai un appuntamento atteso dalla città, e non solo. Felice poi questa XVIII edizione in cui il Festival diventa maggiorenne sotto ogni aspetto! Seguendo le esperienze degli anni passati, porterà a Cagliari ma anche in altre località dell’isola, alcuni dei più prestigiosi complessi corali dell’Europa.
E’ un’avventura quella del Centro Universitario Musicale di Cagliari che nasce da un sentimento profondo di tutti i suoi componenti che considerano la musica una meravigliosa avventura dell’anima, un dono che va vissuto non solo per se stessi ma che va offerto agli altri. Ecco allora il Coro polifonico, ecco l’Ensemble vocale “Epigramma’98”, ed ecco il Festival che, al di là del suo pur importante aspetto spettacolare, riesce a portare nell’isola sempre nuovi gruppi vocali che vogliono essere ambasciatori della cultura corale del loro paese, mezzo di fratellanza e di coesione tra popoli diversi. E gli stessi loro programmi porteranno a noi esperienze musicali nuove, nuove forme e nuovi linguaggi che saranno una vetrina aperta per la nostra stessa coralità.
L’avvio del Festival è affidato a fine agosto al grande coro delle Asturie El Leon de Oro, una formazione che ha sorpreso l’Italia corale al Concorso Internazionale di Arezzo lo scorso anno, guadagnando il primo posto in molte categorie e ottenendo alla fine il Gran Prix “Città di Arezzo”. Ai primi di settembre lo seguirà l’Ensemble Vocale di Ljubljana, un gruppo di recente costituzione ma formato da 16 componenti tutti reduci da esperienze notevoli nei più importanti gruppi corali sloveni: diretti da un bravo maestro come Stojan Kuret hanno già al loro attivo ragguardevoli successi in tutta Europa. Sarà poi il Dufay Ensemble di Friburgo, un gruppo vocale di sette cantanti professionisti, a suscitare in noi nuove emozioni con una gamma di voci che vanno dall’Altus ai Bassi più profondi e ad evocare avvincenti atmosfere.
Atteso ritorno quello del gruppo russo Vocal Ensemble Anima, già presente a Cagliari  nelle edizioni 2001 e 2002. Anche in questo caso siamo di fronte a professionisti usciti dal conservatorio di Sanpietroburgo e a un ensemble che spazia tra forme, stili e linguaggi musicali diversi, sempre attento ai valori artistici delle scelte di repertorio.
La carrellata dei complessi provenienti dalle varie parti dell’Europa si chiude con il ritorno a Concordia Vocis del St.Jacob’s Chamber Choir di Stoccolma, diretto dal mitico  Gary Graden, un maestro, uscito dalla grande scuola di  Eric Ericson, che ha portato in Italia e in tutto il mondo le sue interessanti intuizioni e le sue profonde esperienze in campo vocale.
Altrettanti cori nostrani fanno da dignitoso contorno ai cori stranieri. Dopo il gruppo isolano Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu che porterà in città le tradizioni culturali locali del canto a Tenores, approderà dalla penisola il Torino Vocalensemble che sotto la direzione di Carlo Pavese proporrà le sue interessanti sperimentazioni, frutto di una incessante ricerca di nuove forme e nuove possibilità del mondo corale.
Chiuderanno la manifestazione, e saremo già ad ottobre, il gruppo cagliaritano Echos Vocal Ensemble già presente con successo nella passata edizione e il Coro Gioacchino Rossini di Sassari che abbiamo il piacere di ospitare per la prima volta nella manifestazione. Ma sarà presente nel festival anche il Gruppo maschile Pietro Allori di Iglesias,diretto dall’amico Mariano Garau, già direttore in passato del Coro del C.U.M. e presente con la Cappella Musicale di Iglesias in altre edizioni del Festival.
Naturalmente avrà un ruolo importante nella manifestazione il Coro polifonico del C.U.M. con il Maestro Onofrio Figliola, felicemente ritornato dopo molti anni alla direzione del Coro, e l’ Ensemble Vocale Epigramma ’98 che ogni anno offrono al Festival, al di là del prezioso impegno organizzativo, una valida presenza artistica collaudata non solo nell’isola ma anche in campo nazionale e in concorsi internazionali.
 
Cagliari naturalmente ospiterà la grande maggioranza delle manifestazioni canore. Ma ne usufruiranno anche altre organizzazioni culturali dell’isola, a Tortolì e Iglesias. Questa XVIII edizione porta inoltre una felice novità: alla maggioranza dei concerti tornerà a fare da prestigiosa cornice la Basilica di San Saturno, uno dei monumenti paleocristiani più importanti della Sardegna: con essa e  con la suggestiva scenografia architettonica della restaurata Basilica di Santa Croce il festival può garantire la sede più ideale alle voci che animeranno questa nutrita edizione.
L'altra novità è costituita dagli accordi fra l'Università degli Studi di Cagliari e il Centro Universitario Musicale, finalizzati all'organizzazione di tre concerti nella "cava romana", situata all'interno dell'Orto Botanico, annoverato fra i più importanti laboratori a cielo aperto del mondo dei vegetali.

(Dino Stella)
 

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