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Riapertura area sterrata seconda spiaggia lido di Orrì
 
Notizia del 10/08/2018
 
Riapertura area sterrata seconda spiaggia lido di Orrì
 
 

Nei giorni scorsi gli agenti della Polizia Locale e i funzionari comunali hanno provveduto a dare esecuzione all’ordinanza emanata dal Sindaco lunedì 6 agosto, per ripristinare, ancora una volta, il libero accesso allo sterrato sito nella seconda spiaggia del lido di Orrì, ­– da sempre utilizzato dalla collettività come passaggio pedonale per l'arenile e area di manovra e libera sosta dei veicoli – considerato indispensabile nel periodo di maggior afflusso turistico.

 
Il provvedimento si è reso necessario per liberare l’area da una nuova recinzione apposta arbitrariamente da parte di alcuni privati, che – come la scorsa estate – avevano sottratto la stessa all’uso pubblico. Nelle precedenti occasioni il sindaco era dovuto intervenire con provvedimenti d’urgenza.
 

Tale ordinanza è stata adottata in linea con le indicazioni rinvenibili nella sentenza del Tar Sardegna, che nel mese di giugno si è espressa sulle ordinanze contingibili e urgenti emesse dal Sindaco la scorsa estate. Con tale pronuncia il Tar ha accolto il ricorso dei privati sulle ordinanze, non ritenendole adatte al caso di specie in considerazione della tipologia di provvedimento utilizzato, che la legge riserva “a gravi pericoli per l’integrità fisica della popolazione, ovvero all’esigenza di prevenire e contrastare l'insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità”.

 

Nella medesima decisione il Tar ha precisato che, il riferimento fatto dall’Amministrazione all’uso pubblico dell’area, da tempo immemorabile, “potrebbe, al più, consentire l’emanazione di provvedimenti di autotutela possessoria”, quale quello effettivamente adottato dal Sindaco lo scorso lunedì 6 agosto.

 

In tutto ciò il Tar Sardegna non è mai entrato nel merito della proprietà del bene, limitandosi ad esprimersi sulla mancanza dei presupposti richiesti dalla legge per l’adozione delle ordinanze sottoposte al suo giudizio (gravi pericoli per l’integrità fisica della popolazione, ovvero l’esigenza di prevenire e contrastare l'insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità). I ricorrenti, peraltro, nel medesimo giudizio, non hanno mai prodotto alcun valido titolo di proprietà dell’area che fosse opponibile al Comune di Tortolì. 

 

In relazione all’area in questione, il Sindaco e il Comandante della Polizia Municipale sono stati destinatari di una denuncia per abuso d’ufficio, falso e altri reati, da parte dei medesimi privati, risoltasi con un primo provvedimento di archiviazione del Pubblico ministero, impugnato poi dai querelanti e archiviato lo scorso 10 luglio dal Giudice delle Indagini Preliminari di Lanusei.

 

In un secondo ricorso al Tar da parte degli stessi ricorrenti, contro il provvedimento del Suape che aveva negato l’autorizzazione a realizzare una recinzione, con relativi cancelli, nell’area in questione, il Tar Sardegna ha accolto la sospensiva del provvedimento di diniego, “fatti salvi i successivi provvedimenti all’esito del rinnovato parere paesaggistico del competente ufficio”. Con tale pronuncia, pertanto, il Tar non ha in alcun modo riconosciuto la pretesa avanzata dai ricorrenti di recingere l’area in questione.

 

Come già sottolineato, l’ordinanza di riapertura al pubblico dell’area sterrata - così come i precedenti provvedimenti adottati la scorsa estate dal Comune - si è resa necessaria per restituire alla collettività uno spiazzo utilizzato, da tempo immemore per il libero transito delle persone e dei mezzi (compresi quelli di soccorso, antincendio e di protezione civile), come dimostrano i provvedimenti e gli atti rinvenibili nell’archivio della polizia locale e dell’area Governo del Territorio, oltre a visure catastali, foto aeree, dichiarazioni testimoniali delle persone a conoscenza dello stato dei luoghi.

 

In questa vicenda il Comune, il Sindaco, i funzionari e gli operai comunali coinvolti hanno sempre agito nel rispetto dei diritti di tutti, operando nella legalità e nella massima trasparenza, con l’unico fine di perseguire il pubblico interesse e restituire alla collettività un’area da sempre destinata alla libera fruizione di tutti, cittadini e villeggianti.