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Il consiglio comunale approva la variante al Puc
 
Notizia del 03/03/2018
 
Il consiglio comunale approva la variante al Puc
 
 

Il consiglio comunale ha votato giovedì pomeriggio, dopo una seduta di quattro ore, l'adozione della variante al Piano Urbanistico Comunale, prevalentemente relativa alle zone C di espansione residenziale.

 

Con questo importante passaggio l’Amministrazione avvia le procedure per chiudere definitivamente l’importante strumento urbanistico. Ricordiamo che il Puc approvato con delibera del consiglio comunale il 23 aprile 2015 è in vigore dalla pubblicazione sul Buras (n.24 del 28 maggio 2015), per tutto il resto  dell’impianto. A seguito della sentenza del Tar del 3 febbraio 2016, in merito al ricorso presentato dalla Regione, è stato necessario apportare alcune modifiche alle zone C.

 

In questi mesi il comitato scientifico regionale e gli uffici di piano comunali hanno lavorato per arrivare a una proposta condivisa. Le zone di espansione residenziale sono state conservate al 96% in termini di superficie e al 100% in termini di volumetrie. Ben 27 comparti sulle zone C non hanno subito modifiche.

 

La delibera per l’adozione della variante è stata presentata dal consigliere comunale Luigi Chessa che in apertura dei lavori ha affermato: “Questo è un momento storico, l'amministrazione Cannas avvia le procedure per chiudere il Puc. All'epoca dell'approvazione nel 2015 in questa sede il Sindaco definì questo piano “socialista” . Oggi aggiungerei onesto, limpido e coerente al PPr, ma anche coerente con l'espressione del consiglio comunale dell'amministrazione precedente in termini di delimitazione dei comparti”.

 

L’Ingegner Matteo Simbula, Consulente Tecnico dell’Ufficio di Piano Comunale, ha illustrato nel dettaglio il lavoro a cui si è giunti in accordo con gli uffici regionali. Le Zone C oggetto di variante sono la sottozona c5.3 (zona Is Murdegus- area archeologica) dove si mantiene la volumetria che si trasferisce nella subzona c5 3.2. Nella sottozona c5.4 (fonte dei Frati) la volumetria viene trasferita nella subzona c5 4.2. In queste aree non è consentito l’atterraggio delle cubature e la capacità insediativa viene trasferita nelle rispettive sottozone. Nella sottozona C.6 (località su Poburu), l’area edificabile viene spostata nella sottozona c6 6.1. Si tratta di aree destinate ad edilizia residenziale con particolare attenzione alla tutela e salvaguardia degli orti e frutteti, quale permanenza dell’attività agricola storica. La zona c6.6 viene quindi suddivisa in due sottozone c6 6.1 e  c6 6.2, nella seconda è preclusa la nuova edificazione che è destinata alla coltura esistente (agrumeti o frutteti). La potenzialità volumetrica viene completamente trasferita nelle sottozone c6 6.1. Nelle zone c7.1 e c7.2 (Basaùra) anche qui la volumetria viene trasferita nelle rispettive sottozone C71.3 e C7 2.3.

 

Al fine di ridurre l’eccessivo consumo del suolo agricolo inedificato, e di garantire un completamento dell’agglomerato urbano con un disegno più omogeno e coerente con le caratteristiche paesaggistiche del territorio, evitando eccessivi sfrangiamenti della maglia urbana, non è stata evitabile l’eliminazione delle sottozone C5.2 e c6.7, al momento le uniche aree escluse della pianificazione. Si tratta di aree di potenziale interesse pubblico per la realizzazione di servizi connessi al cimitero e all’accessibilità dell’aeroporto.

 

In relazione a questa decisione, il sindaco ha sottolineato che non è stato possibile salvare questi due comparti minori per esigenze esclusivamente tecniche, e per questo si sta lavorando in sinergia con la regione al fine di riconoscere quella cubatura in un’area più compatibile.

 

In questi mesi vi è stato un lavoro  gomito a gomito fra l’Amministrazione e il comitato scientifico regionale, che ha portato a salvare le cubature in parte adottate prima dall’Amministrazione Lepori e poi aggiornate con la delibera del 2015, dove sono state ridiscusse con la regione le zone C. Ciò ha permesso di mantenere ben 27 comparti sulle zone di espansione residenziale senza alcuna modifica e dare una veste di legalità ed efficacia all’impianto del Puc, e di riflesso risposte ai cittadini che da anni aspettano l’edificabilità in queste aree.

 

Il Sindaco in chiusura del consiglio ha ringraziato prima di tutto il consigliere Luigi Chessa per il lavoro di dedizione, spirito di sacrificio e professionalità con cui ha affrontato le criticità di questo piano urbanistico, e nominato singolarmente tutti colleghi di maggioranza che con senso di responsabilità hanno votato per l’approvazione della delibera. Un atto dovuto alla comunità e ai cittadini che darà regole certe e, soprattutto, sviluppo economico nel rispetto delle norme paesaggistiche. Un ringraziamento all’Ingegner Cerina, che ha coordinato il lavoro dell’ufficio di piano, a tutti i componenti, in particolare l’Ingegner Matteo Simbula, al Segretario Comunale, la Dott.ssa Vella, e all’avvocato Salvatore Satta. Infine un ringraziamento del sindaco volto all’Assessore regionale degli enti Locali Cristiano Erriu e ai funzionari regionali che hanno collaborato con grande impegno per raggiungere questa fase dei lavori.

 

Il comune di Tortoli è uno tra i primi in Sardegna che sta lavorando da anni verso una normativa moderna nel rispetto delle regole paesaggistiche e idrogeologiche.

 

La variante al Puc, entro quindici giorni dall’adozione, sarà a disposizione del pubblico presso gli uffici comunali e verrà pubblicata sul Buras e sul sito istituzionale del comune. Entro il termine di 60 giorni i cittadini potranno prenderne visione e presentare eventualmente le proprie osservazioni. Dopodiché il consiglio comunale accoglierà o respingerà, con parere motivato, le osservazioni presentate e delibererà l’adozione definita della variante che sarà poi sottoposta a verifica di coerenza dalla regione. Entrerà in vigore il giorno della pubblicazione del provvedimento di approvazione definitiva nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna.

 

 

Addetta Stampa

Comune di Tortolì