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Notizia del 18/06/2008
 
Isola ecologica
 
Dichiarazioni del Sindaco di Tortolì Marcella Lepori sulla concessione di un'isola ecologica nel porto di Arbatax:
 

<< Mi scoraggia profondamente leggere ogni giorno sui quotidiani locali un articolo di stampa dedicato alla problematica dell’isola ecologica in darsena: mi scoraggia non perché io non ami parlare anche pubblicamente di questo tipo o di qualsiasi altro tipo di tematica, ma al contrario perché devo purtroppo constatare come spesso e volentieri la stampa venga utilizzata per fare pressioni sugli amministratori pubblici. Ora quando queste pressioni sono utili, perché valgono a sollevare un problema e portarlo all’attenzione di qualche amministratore distratto, ben venga la polemica costruttiva. Ma quando invece l’amministratore ha ben presente il problema e anche il tipo di soluzione più adatta a risolverlo, allora la pressione diventa uno strumento, a mio parere scorretto e usato indebitamente, per “costringerlo” a modificare le proprie decisioni. E allora, una volta per tutte vorrei che fosse chiaro: 1) Che il Comune non intende negare l’autorizzazione a realizzare un’isola ecologica al servizio del porto turistico, purché di dimensione e di collocazione idonea allo scopo e tale da non interferire negativamente con i restanti utilizzi cui il porto deve essere destinato; 2) Che il Comune intende garantire, per quanto di sua competenza, che tutti gli operatori portuali e non solo pochi concessionari privati possano disporre del porto e dei suoi servizi; 3) Che i diportisti debbono rispettare le leggi e i regolamenti di igiene urbana come tutti gli altri cittadini e che non sono autorizzati ad abbandonare i rifiuti nell’area portuale: se contravvengono a tale divieto, l’Autorità marittima è competente all’irrogazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla legge. Mi rendo conto che il privato che chiede la concessione di 600 mq. di area portuale e se ne vede autorizzati solo 120 non possa ritenersi soddisfatto, però ritengo sia sacrosanto che venga garantita, all’interno della ristretta area del porto, la convivenza di più attività economiche e che ciascuno debba svolgere la propria senza occupare più spazio del necessario. Non considero giusto che qualcuno sia più “padrone” del porto di qualcun altro e considero il porto, al di là delle competenze amministrative sul medesimo, un bene della collettività il cui uso debba essere quanto più possibile consentito a tutti >>.

Tortolì 18 Giugno 2008
Ufficio Stampa