Replica del sindaco di Tortolì Domenico Lerede alle critiche dei consiglieri Marcella Lepori ed Ennio Mascia in tema di concessione spazi pubblici per la preghiera.
“La giusta informazione, l’equilibrio e l’esperienza passata come amministratore dovrebbero imporre parsimonia e attenzione nell’uso delle parole invece l’ex sindaco Marcella Lepori, sicuramente assorta nelle attività consiliari, ha dato spazio all’immaginazione e alla disinformazione”. Così il primo cittadino di Tortolì Domenico Lerede risponde alle critiche a mezzo stampa in tema di concessione locali pubblici alla comunità senegalese di Tortolì.
“Val la pena ricordare ai consiglieri Marcella Lepori e Ennio Mascia che con i loro numerosi suggerimenti hanno compiuto altrettanti errori ingenerando malumori e malintesi risparmiabili soprattutto quando si parla di stranieri e religione. E’ bene infatti ricordare che i locali della ex biblioteca di Via Umberto sono già occupati dall’associazione dei pensionati della Guardia di Finanza e dall’Università della Terza Età, che nel caseggiato della biblioteca di Via Vittorio Emanuele ospitiamo il Cesil, Gac e l’Agenzia del Lavoro. Non abbiamo neppure gli spazi per le normali attività amministrative, per i dipendenti comunali che compiono sacrifici quotidiani mantenendo una dedizione al lavoro rispettosa del ruolo e senza pretese”. In ultima analisi ai consiglieri che suggeriscono i locali scolastici il primo cittadino ricorda: “hanno fatto l’ennesimo buco nell’acqua. Dovrebbe sapere che le scuole per legge, sono indisponibili; non si possono concedere aule o ambienti scolastici per attività inerenti il culto religioso di qualsiasi genere esso sia”.
“Quanto alla presunta richiesta da parte del gruppo religioso in questione, della quale parla l’articolista – conclude il sindaco Lerede - ci piacerebbe capire in quale Comune è stata presentata e se sia lecito per chi scrive e chi legge, fare sottintendere che la stessa sia avvenuta. A oggi presso i nostri uffici non è pervenuta alcuna domanda. Ricordiamo – conclude il primo cittadino - che esiste una regolare procedura che di solito comporta una domanda scritta ufficiale protocollata presso il Comune di Tortolì e sottoposta realmente all’attenzione dei sindaco e dei cittadini, i quali meritano rispetto e l’osservanza delle regole, quelle regole che le stesse associazioni locali sono chiamate a onorare, le stesse che come il gruppo religioso in questione, aspettano da tempo che si liberino altri locali comunali per svolgere le loro attività”.